Aspettando le performance degli chef che avranno inizio nel 2017, ASSAGGI DI TEATRO assapora IL GIARDINO DEI CILIEGI di Anton Čechov [in scena al Teatro Carignano di Torino dal 10 ottobre 2016 per la regia di Valter Malosti].
“Per me questo testo è il teatro. Il fiore del ciliegio dura poco, la sua bellezza svanisce presto. E il teatro è un giardino di ciliegi: effimero. Ma ha una bellezza che ti può restare dentro per dentro tutta la vita.”
Così Valter Malosti interpreta la storia di una nobile famiglia russa in declino, della distesa di CILIEGI che saranno abbattuti per consentire la vendita dei terreni, della perdita, con essi, di ricordi, SPERANZE e desideri. Non è però una visione malinconica quella del regista, che del dramma afferra la vitalità e ne traduce il ritmo BRILLANTE in vicende vivide e anche comiche. Seguendo il ritmo del testo di ČECHOV e del pensiero di Malosti, orchestriamo un’effimera MOUSSE DI FRUTTA dove la musica è suonata dai sapori carichi di RICORDI d’infanzia, in bilico su una cialda solida quanto pronta a franare sotto i colpi della golosità. Ghiotta decadenza.
Fotografia di Brillante-Severina © Assaggi di Teatro
Così Valter Malosti interpreta la storia di una nobile famiglia russa in declino, della distesa di CILIEGI che saranno abbattuti per consentire la vendita dei terreni, della perdita, con essi, di ricordi, SPERANZE e desideri. Non è però una visione malinconica quella del regista, che del dramma afferra la vitalità e ne traduce il ritmo BRILLANTE in vicende vivide e anche comiche. Seguendo il ritmo del testo di ČECHOV e del pensiero di Malosti, orchestriamo un’effimera MOUSSE DI FRUTTA dove la musica è suonata dai sapori carichi di RICORDI d’infanzia, in bilico su una cialda solida quanto pronta a franare sotto i colpi della golosità. Ghiotta decadenza.
Fotografia di Brillante-Severina © Assaggi di Teatro
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